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sabato 24 maggio 2008

Il fumetto in Italia: rivalutiamolo

 

parte della copertina del fumetto 'Mondi infiniti' L'illustratore Mantero e lo sceneggiatore Berardi hanno presentato a Genova il progetto 'Mondi infiniti'. Storie degli autori di Ken Parker di Francesco Cascione
GENOVA, 22 MAGGIO 2008
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Genova. Nel fine settimana Luca Enoch, il papà di Spryliz e Gea, si racconterà prima - venerdì alle 11.45 - davanti alle telecamere del Salotto di Sìrianni di Primocanale, poi davanti all�aperitivo de La Madeleine, venerdì pomeriggio a partire dalle 18.00.
Gli incontri organizzati da Andrea Piccardo, con la collaborazione del CIV Maddalena e di Comics Corner di via Fiasella, si concluderanno sabato - a partire dalle 15.00 - proprio al Comics Corner.

Al centro degli incontri con Enoch, che abbiamo intervistato qualche mese fa, ci sarà sicuramente la sua nuova creatura, ancora senza nome, destinata a prendere il posto di Gea a partire dal prossimo Novembre.
Sulla nuova eroina vige ancora il massimo riservo, tanto che al momento esiste solo qualche bozzetto da sbirciare col Cannochiale di Luca e un'intrigante immagine a colori.
Volete saperne di più? Aspettate il prossimo segnale di fumetto.

La notte sarebbe passata. Sarebbe venuta l’alba, non la fine.
La stessa parola fine non ha senso in un mondo infinito.
Era un inizio

Mercoledì 21 maggio, nello spazio incontri di FNAC, in via XX settembre, Maurizio Mantero e il suo maestro, collega e amico Giancarlo Berardi hanno parlato di Mondi infiniti (Renoir, 112 pp., 16 EUR), una raccolta a fumetti che è un vero e proprio percorso di vita, di ispirazioni e di stili. Un libro, un diario, una giostra della memoria. Con loro anche Antonella Ferrara del centro artistico Art’intorno e Giovanni Ferrario, editore della casa editrice Renoir.

«La mia carriera è cominciata nel 1978. Ho mostrato un po' del mio lavoro a Giancarlo e lui mi propose di scrivere. Da allora ho fatto di tutto – confessa l’autore del volume – dalla sceneggiatura al lettering».
Le sette storie di Mondi infiniti sono un concentrato di tecnica, un manuale per chiunque decida di muovere i suoi passi nel mondo del fumetto. Ogni tavola è pensata e ripensata per dare alle idee la giusta immagine, il giusto colore.

«Maurizio è un perfezionista – racconta Berardi – pensate che ha cominciato a pensare la sua prima storia, i piloti non sanno ballare, in otto tavole per finirla in diciotto, facendo un lavoro di ricerca della vignetta giusta, della nuvola giusta, del colore e della tecnica. Due anni di lavoro».
Giancarlo e Maurizio sono affiatati – loro si rivedono nella strana coppia Matthau-Lemmon – ed hanno prodotto assieme centinaia di storie. Dopo aver lavorato per anni alle storie di Ken Parker, da molti considerato uno dei migliori fumetti mai pubblicati, ora sono le menti che si nascondono dietro Julia la criminologa, appuntamento mensile per oltre sessantamila lettori.

«Lavorare con Maurizio – racconta Berardi – mi ha permesso di sperimentare un nuovo modo di sceneggiare un fumetto: il disegno per preparare il disegno. La sceneggiatura è come la regia di un film: ci sono da stabilire inquadrature, location e anche recitazione dei personaggi. Durante una congiuntivite che mi ha costretto al buio per oltre un mese. Maurizio ha imparato a trasformare quello che dettavo in layout, una tecnica eccellente, un modo nuovo di elaborare la sceneggiatura del fumetto e che, sperimentata con Ken Parker, è diventato elemento caratterizzante di Julia».

Interessante osservare come Mantero abbia la capacità di passare dall’elaborazione digitale alla matita, dall’acquerello all’acrilico adattando il disegno alla storia - mai il contrario - con dei risultati spessi ben più della pagina che lo contiene. Le sceneggiature non sono da meno: racconti brevi ma intensi, belli da leggere e da osservare. Toglie il fiato, ad esempio, la tavola del dirigibile dimenticato, un vero capolavoro.

Durante l'incontro genovese, Berardi e Mantero hanno anche avuto modo di dire la loro sul fumetto, «considerato arte minore solo in Italia. In Giappone i Manga vengono portati nelle scuole. È un peccato che nel nostro paese il fumetto non venga considerato alla stregua del cinema, della musica, del teatro. Abbiamo una grande tradizione e grandi talenti spesso non riconosciuti».
L’idea di Giovanni Ferrario - uno coraggioso, secondo Berardi, perché pubblica letteratura a fumetti in un paese dove mancano gli editori perché mancano i lettori - e della Renoir è proprio quella di riconsegnare ai grandi artisti del fumetto lo spazio che meritano.

Buona lettura


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