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mercoledì 23 aprile 2008

La frode informatica del clan della camorra

 
Sottratti 50 milioni di euro alla Tim attraverso ricariche di Sim prepagate. Le carte arrivavano da Napoli di 100, 300, ma anche 500 euro e venivano scaricate su numeri 899 ad alta tariffa.
 
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Riprese con un cellulareUna frode informatica avrebbe permesso ad una banda di camorristi di sottrarre 50 milioni di euro alla Tim attraverso ricariche di Sim prepagate. Le carte ‘gonfiate’ a Napoli di 100, 300, ma anche 500 euro, venivano poi scaricate su numeri 899, ad alta tariffa, che nel frattempo la camorra aveva provveduto a prendere in gestione e da cui quindi poteva monetizzare il 40 per cento di quando ‘riversato’.

 Al call center Tim degli uffici Telecom del centro direzionale B1 di Napoli operavano in maniera truffaldina dei dipendenti dell’agenzia di pulizie Quaserpul. Mediante l’inserimento nel pc di una chiave usb in cui è installato un programma di decodifica password capace di intercettare Id e username dei singoli addetti, ricaricavano una lista di sim card di 500, 300, 250, 200 e 100 euro. Per scaricare le sim card sui numeri ad alta tariffa (12euro e 40 centesimi alla risposta) erano state realizzata apposite macchinette che evitavano la composizione manuale dei numeri.

 E’ nel traffico telefonico sugli 899 che erano stati presi in affitto da centri di mezza Italia che i camorristi riuscivano a monetizzare quando frodato al Call center della Tim. Chi prende infatti in ‘affitto’ uno di quei numeri ricava direttamente il 40 per cento del guadagno, un 15 per cento va all’azienda di fonia che fornisce il numero, una parte va al gestore e infine una parte va anche allo Stato in forma di tasse. E' stato attraverso l’ascolto delle conversazioni e degli altri elementi che si è accertato come questa attività illecita del clan Contini fosse finalizzata la ricarica fraudolente della carte Sim prepagate acquistate in quantità dalla banda.

I soggetti che hanno ‘sniffato’ le password e ‘risucchiato’ le ricariche sono stati filmati dalle telecamere installate dagli investigatori nel Centro Tim di Napoli.
Agli arrestati, tutti affiliati al clan Contini, vengono contestati i reati di associazione a delinquere, frode informatica, ricettazione e riciclaggio. Oltre a Rimini sono stati sequestrati numeri ad alta tariffa a Gubbio, Mantova, Milano Moncalieri, Viterbo e Palermo.

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