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lunedì 31 marzo 2008

Premio XL

dieci anni di festival

Speciale Comicon

60 anni di Tex Willer, 40 anni dal ’68, 20 dalla morte di Paz. Sono molte le ricorrenze festeggiate quest’anno dal salone internazionale del fumetto (dal 24 aprile a Napoli), arrivato alla decima edizione. E poi ci siamo noi zombie di Xl...
PREMIO XL: VOTA IL FUMETTO MIGLIORE


Rosso è il sangue, rosse la passione e la rivoluzione. Rosso è il fuoco di Mattotti, l’erotismo di Pichard e quello più provocatorio di Wolinsky. Rosso è il colore attorno al quale ruotano mostre e ospiti del Salone Internazionale del Fumetto Napoli Comicon di quest’anno. «Siamo alla decima edizione, e raggiungere il traguardo dei dieci anni a Napoli è come aver superato i venticinque da qualsiasi altra parte», esordisce l’organizzatore Claudio Curcio, mentre fervono le attività per l’inaugurazione del 24 aprile a Castel Sant’Elmo. «Se inviti ospiti della parte opposta del mondo e ti senti rispondere “ma con la mondezza come facciamo?” capisci che stai facendo quasi un miracolo. Qui i bilanci delle istituzioni vengono chiusi a maggio-giugno, per cui il Comicon, che è ora, è un tuffo nel vuoto. Nessun contributo è certo. Ma questa difficoltà ci rende doppiamente soddisfatti. Quando ci siamo buttati in questa impresa eravamo un’associazione di appassionati che ruotava attorno a un negozio di fumetti. Dopo dieci anni ci ritroviamo tra le mani un festival che è un riferimento europeo».
Peculiarità fondamentale del Comicon è sempre stata la presenza di numerosi ospiti internazionali, tornati sempre con piacere per la gradevole atmosfera che circonda il Festival. «Lorenzo Mattotti fu il primo ospite d’onore nel ’98 e quest’anno torna con la mostra del suo capolavoro Fuochi. Torna Miguel Ángel Martín, anche lui ospite del primo Comicon e vincitore nel 2007 del premio XL». Tra gli ospiti statunitensi di quest’edizione Terry Moore, John Cassaday, creatore dell’epopea supereroistica Io sono Legione, e Frank Cho, celebre autore della saga di Liberty Meadows e dell’ultimo Iron Man.
«Ho un aneddoto su Cho», aggiunge Curcio. «C’è un ragazzino che ci chiama spesso e falsa anche la voce per non farsi riconoscere, per farci sempre la stessa domanda: “Avete mai pensato di invitare Frank Cho?”. Quest’anno lo abbiamo soddisfatto. Terry Moore invece venne a Napoli nel ’96, prima della nascita del Comicon, e fu ospite del negozio dal quale è partito tutto. Sarà bello rivedersi ora che il suo Stranger In Paradise è acclamato negli Stati Uniti».
Ma anche il “nostro” Alejandro Jodorowsky è un grande amico del Comicon. Ci sarà? «Certo, Alejandro è lo sceneggiatore di grandi capolavori del fumetto e torna dopo quattro anni, con un’importante mostra di tutti i suoi disegnatori, tra cui Juan Gimenez che sarà anch’egli presente al festival, coautore con lui della storica saga dei Metabaroni. Mi ricordo che salvammo Alejandro dalle pressioni di un suo lettore che voleva portarlo con sé per fargli operare una guarigione. Lo abbiamo tenuto nascosto, dopo che aveva cercato inutilmente di spiegargli che non è un santo guaritore». Rosso è anche il colore delle bandiere della stagione politica del ’68, al cui quarantennale il Comicon dedica la mostra di autori del progetto Futuro Anteriore, coordinato assieme al Centro Fumetto Andrea Pazienza.
«Anche questo ha una ricorrenza», ricorda Alino, altro organizzatore. «Sono venti anni dalla nascita del centro e dalla scomparsa del compianto Paz, a cui pure è dedicata una mostra. Mentre a festeggiare sessanta anni è Tex Willer, anche lui protagonista di un’esposizione». E di noi di IUK cosa ci dite? Visto che il tema è il rosso, vi forniremo un po’ di sangue grazie alla nostra mostra-installazione NecroComicon, che vedrà i personaggi di IUK defunti e “zombizzati”, come appaiono nei fumetti delle prossime pagine.
«Veramente voi siete l’unica nostra preoccupazione», aggiunge Claudio. «Lo scorso anno con le vostre follie pop e i vostri toys avete provocato le ire di Igort, altro amico del Festival. Quest’anno cosa ci aspetta? Intanto stigmatizziamo la storpiatura del nostro nome per questa operazione, che si annuncia di iattura visto il tema mortifero che avete scelto». Ti sbagli, sarà un onore per il Comicon. Lo scorso anno abbiamo presentato il progetto IUK, Italian Underground Komix, e quest’anno lo assassiniamo, sempre là da voi. Risorgerà come acronimo di International Urban Kulture. Come le formazioni politiche in Italia anche noi voltiamo le spalle alle nostre origini, cambiamo nome e simbolo, ma rimaniamo gli stessi. E mentre voi brinderete ai dieci anni il nostro NecroComicon griderà dal tunnel dell’orrore «ricordati che devi morire!», come il frate invasato nel film Non ci resta che piangere. «Eh sì, mo’ me lo segno!», mi rispondono in coro - come Massimo Troisi - i ragazzi del Comicon dall’altra parte della cornetta.

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