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giovedì 22 novembre 2007

La stazione della speranza.


Questa mattina ho raccontato una storiella a mio figlio. In sintesi, è la trama di un piccolo film o se vogliamo dire meglio, di un “corto”, che ho visto qualche anno fa. Il personaggio principale è un signore che per comodità chiamerò Vincente e abita in una piccola cittadina del sud francese. Il nostro riceve una telefonata d’assunzione lavorativa che gli dovrà cambiare la vita, anche perché si trova senza lavoro e con diversi debiti da saldare. Si precipita quindi, alla stazione del paese per prendere il treno che dovrà portarlo all’appuntamento (la ditta che dovrà assumerlo si trova in un altro luogo e Vincente non dispone di un automobile). Dopo un po il treno arriva e il nostro amico vi ci salta su tutto contento. Poco più tardi Vincente , si accorge che alcune fermate di altri posti che lui ben conosce, non vengono effettuate. Subito un dubbio lo assale: “ Mio Dio ! Vuoi vedere che ho sbagliato treno ?”. Preso dall’ansia si reca subito dal guidatore per avere la certezza che la "Sua fermata" sia effettuata, e l'autista gli dice: “Mi dispiace signore, questo è un diretto, doveva prendere un locale…”. Vincente si dispera e si mette a piangere, vede il suo sogno di poter cambiar vita, svanire come fumo davanti agli occhi. Questa scena fa impietosire il macchinista che preso dalla commozione, gli propone un’idea: “Senta signore, una volta che stiamo per arrivare alla sua destinazione, io rallenterò la corsa e le aprirò le porte”. “Mi raccomando salti subito a terra, perché il treno non posso assolutamente fermarlo”. La speranza si riaccende nell’animo del nostro protagonista. La "Sua" stazione si sta avvicinando. Il macchinista incomincia la manovra di rallentamento. Vincente è pronto per saltare. Salta…, ma…, che succede ? Nello stesso istante un'altra persona (che sempre per comodità chiamerò Paul,) si aggrappa al braccio di Vincente e sale sul treno ringraziandolo di averlo aiutato a salire e gli dice : “se avessi perso questo treno non me lo sarei mai perdonato, grazie, grazie, amico, grazie”. Il Treno si allontana velocemente dalla stazione, portando con se due anime agitate ma con due destini diversi. Morale: Stiamo attenti a non perdere il nostro treno. Nico

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